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ITP e alimentazione

Dr. Federico Chiurazzi
U.O. Ematologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria “Federico II”, Napoli


Nella ITP, la prima evidenza in merito all’alimentazione è che non ci sono cibi particolarmente consigliati che favoriscano un aumento del numero di piastrine circolanti. Allo stesso modo, non ci sono cibi che determinino una riduzione del totale delle piastrine. Non è stata dimostrata alcuna relazione diretta o indiretta tra il numero delle piastrine e l’alimentazione, per cui la fondamentale raccomandazione per un paziente con ITP è di seguire una dieta mediterranea ricca e varia, come qualsiasi individuo sano dovrebbe fare, ricorrendo, ove si ritenga utile e necessario, alle indicazioni di un nutrizionista che conosca la malattia e i suoi trattamenti.

Per i pazienti con ITP, le principali indicazioni dal punto di vista nutrizionale sono legate alla terapia prescritta.

CORTICOSTEROIDI

La terapia di prima linea per l’ITP implica l’utilizzo di farmaci steroidei che, è noto, possono indurre una sensazione di appetito. I pazienti con diagnosi di ITP che abbiano un’indicazione di iperglicemia, cioè che siano a conoscenza di avere familiarità per il diabete, devono quindi limitare il consumo di carboidrati quali pane, pasta e dolci, preferendo invece una dieta più ricca in verdure e legumi.

TPO-MIMETICI

Questi farmaci, disponibili in compresse ma anche in formulazione iniettiva, sono agonisti del recettore della trombopoietina (TPO) e si usano in seconda linea per indurre l’aumento del numero delle piastrine. È stato osservato che i TPO-mimetici in formulazione orale possono interagire con cibi o integratori contenenti calcio. Per tale ragione, nelle 2 ore precedenti all’assunzione di questi farmaci, e nelle 4 ore successive, si raccomanda di evitare derivati del latte (yogurt, latte, panna, latticini e formaggi) o integratori arricchiti in calcio, che possono determinare una minore efficacia della terapia.

ANTICOAGULANTI ORALI

I pazienti con ITP che assumono anticoagulanti orali cumarinici, e che necessitano di monitoraggio continuo dei livelli di PT e aPTT per il corretto dosaggio del medicinale, devono prestare attenzione a non consumare una quantità eccessiva di verza, verdure a foglia larga, fegato e cereali integrali, cibi che possono interferire col metabolismo del farmaco portando a uno scompenso del PT e ad eccessi di fluidificazione del sangue, aumentando, così, il rischio emorragico. Di questi alimenti, quindi, si consiglia un consumo moderato e, soprattutto, costante nel tempo.

 

Le informazioni riportate in questa sezione hanno una finalità esclusivamente informativa e non intendono sostituire una corretta relazione tra paziente e medico; è pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista per la formulazione di una corretta diagnosi o l’indicazione di un eventuale programma terapeutico adeguato.